Misurazione pressione arteriosa, frequenza cardiaca, esecuzione ECG, misurazione saturazione periferica, stick glicemico
Questi quattro misurazioni rientrano sicuramente nelle responsabilità infermieristiche.
Una misurazione seriata di questi parametri vitali può essere utile nel monitoraggio di una terapia o per valutare se iniziare una terapia farmacologica.
La misurazione pressoria e la misurazione della frequenza avviene facendo sedere il paziente (o sdraiare sul lettino, se necessario) tramite sfigmomanometro e fonendo. La misurazione può essere fatta due o tre volte a distanza di qualche minuto per essere sicuri di eliminare l’effetto emotivo dato dall’ambiente e dal camice. La pressione andrebbe misurata in diversi momenti della giornata, e non sempre alla stessa ora.
La saturazione arteriosa viene misurata dal dito tramite un saturimetro. Permette di conoscere il grado di ossigenazione del sangue.
L’elettrocardiogramma -ECG- viene effettuato dall’infermiera e refertato dal cardiologo; rappresenta graficamente l’attività elettrica del cuore e fornisce informazioni fondamentali sulla salute del cuore stesso.
La glicemia viene misurata tramite destrostick da sangue capillare (cioè utilizzando un pungidito e una goccia di sangue). Tale valutazione, per definizione, ha una variabilità del 10% circa, ma permette sicuramente di compilare un diario glicemico affidabile per valutare la terapia antidiabetica in corso.
Un profilo glicemico è costituito dalla misurazione di glicemie in diversi momenti della giornata: è il medico che valuta quale sia lo schema e la frequenza da utilizzare per effettuare questo controllo, anche se in linea di massima viene richiesta la misurazione a digiuno, due ore dopo colazione, due ore dopo pranzo e due ore dopo cena (in caso di terapia antidiabetica orale) e prima di colazione, pranzo, cena e due ore dopo cena (in caso di terapia insulinica).
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