Riabilitazione del pavimento pelvico perineale
I sintomi e le condizioni che potrebbero costituire indicazioni alla riabilitazione del pavimento pelvico perineale unitamente sono diversi e vengono valutati dall’urologo e dal ginecologo: incontinenza urinaria, disturbi della minzione, prolasso degli organi pelvici, dolore pelvico, dolore pelvico cronico, disfunzioni ano-rettali (incontinenza fecale), pre-post parto, pre-post chirurgia ginecologica
Questi problemi possono avere un effetto molto negativo sulla qualità di vita sia nella sfera sessuale, sociale e psicologica di coloro che ne sono affetti tanto da provocarne l’isolamento. Colpisce prevalentemente il sesso femminile con una prevalenza doppia rispetto a quella degli uomini. La terapia conservativa dovrebbe rappresentare il primo intervento per la gestione dell’incontinenza urinaria e precedere il trattamento farmacologico o chirurgico partendo dal radicale cambiamento dello stile di vita e dei comportamenti come ad esempio, controllo dell’assunzione di liquidi se non controindicato, smettere di fumare, limitare o eliminare l’uso di caffeina, perdita di peso nei soggetti obesi, minzioni programmate, attività fisica. Secondo alcune linee guida la terapia conservativa dovrebbe avere una durata di circa 8 – 12 settimane dopo le quali il paziente dovrebbe essere nuovamente valutato per il raggiungimento degli obiettivi prefissati per quanto concerne il successo del percorso terapeutico. La riabilitazione del pavimento pelvico è lo strumento principale dell’approccio conservativo non solo per il trattamento dell’incontinenza urinaria ma per tutte quelle disfunzioni del pavimento pelvico di natura ginecologica, andrologica, coloproctologica e algologica. Consiste in un insieme di tecniche riabilitative allo scopo di rafforzare i muscoli volontari del pavimento pelvico per prevenire e trattare le alterazioni a carico delle strutture contenute nella cavità pelvica.IMPORTANTE: è necessaria la prescrizione medica.
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